Cosa: Eraldo Hub nuovo complesso espositivo e logistico per la moda
Dove: Ceggia (VE)
Quando: progetto in mostra a Padova fino al 26 gennaio 2020
Eraldo Hub è un nuovo complesso espositivo e logistico per la moda, che porta la firma di Parisotto+Formenton Architetti. Si trova in prossimità del centro storico di Ceggia, piccolo comune della città metropolitana di Venezia.
Il progetto è stato selezionato dal Premio Internazionale di Architettura 2019 voluto e promosso dalla Fondazione Barbara Cappochin, ed è in esposizione a Padova fino al 26 gennaio 2020, assieme alle migliori opere selezionate dalla giuria internazionale, con membri provenienti da oltre 36 Paesi.
Eraldo Hub dialoga con l’ambiente circostante e gli elementi naturali, rispetta la storia del territorio veneto, ma innova con forme e volumi assolutamente contemporanei. Si tratta di un’architettonica archetipica ed estremamente sintetica, che fa largo uso di mattoni a vista e richiama i magazzini veneziani del ‘500, ma con forti innesti contemporanei, come l’uso del cemento e di elementi in zinco. Totale è poi l’assenza di decorazioni.
L’economia del territorio nel quale si colloca la nuova struttura ruota attorno a prestigiose griffe internazionali e anche a nuovi brand emergenti, molto di tendenza. La moda si evolve ed espande e senza dubbio è protagonista negli e-commerce, ma necessita anche di spazi fisici e magari iconici, che affianchino funzioni logistiche ad altre meramente espositive, che aiutino a sviluppare l’identità e il prestigio dei brand.
Una struttura come questa può senza dubbio contribuire concretamente al rilancio delle aree periferiche della terraferma veneziana, diventando un interessante punto di attrazione per un pubblico di acquirenti provenienti anche da località limitrofe, oltre che da altri paesi, inoltre è un intervento di sicuro interesse per chiunque guardi con curiosità al mondo del design, dell’architettura e dell’urbanistica. Un ottimo esempio di riqualificazione delle periferie e dei piccoli centri, nel pieno rispetto dell’esistente, senza però temere ardite sperimentazioni sul fronte della progettazione.
Lorenzo Renzulli

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