Tornano a Urbino le opere della Mostra Arte Liberata

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Tornano a casa, a Urbino le opere della bella Mostra “Arte Liberata 1937-1947” che saranno nuovamente visibili a Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche e a Casa Raffaello, dopo essere state esposte alle Scuderie del Quirinale, dove ad ammirarle ci sono stati ben 56mila visitatori.

Si tratta di capolavori salvati dalla guerra, diventati protagonisti di una interessante iniziativa espositiva curata dal direttore Luigi Gallo e da Raffaella Morselli, che è stata allestita negli spazi delle Scuderie del Quirinale a Roma dal 16 dicembre 2022 fino allo scorso 10 aprile.

Tanti i capolavori che sono stati ammirati nella capitale e che stanno per fare ritorno negli spazi espositivi che solitamente li ospitano, tra i quali la famosa Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, una pregevole tavola di Giovanni Baronzio, Madonna col Bambino tra angeli e Santi; l’enigmatico Salvator Mundi attribuito al genio di Bartolomeo della Gatta; lo stendardo di Luca Signorelli; l’Immacolata Concezione di Federico Barocci e tanti altri pezzi di pregio e dall’inestimabile valore storico, provenienti dalla Galleria Nazionale delle Marche.

Il museo urbinate, diretto negli anni del secondo conflitto mondiale da Pasquale Rotondi, è stato al centro di complesse vicende che hanno interessato i tesori artistici italiani, in quegli anni indubbiamente molto complessi.

Dal 21 aprile 2023 le opere che sono state ampiamente ammirate e apprezzate a Roma nella Mostra Arte Liberata, saranno nuovamente visibili al pubblico nella loro consueta sede espositiva marchigiana.

Negli stessi giorni, torneranno a casa anche il vessillo navale bizantino con San Michele arcangelo con Manuele Notho Paleologo; la Sant’Apollonia di Timoteo Viti; il bozzetto del Perdono di Assisi di Federico Barocci e l’Angelo custode di Simone Cantarini, che però saranno collocati in deposito.

Visibili al pubblico ci saranno invece, a Casa Raffaello le due tele di Giovanni Santi raffiguranti Tobiolo e l’angelo e San Rocco. Per la Visitazione di Antonio Viviani detto il Sordo, al momento ci sarà invece la collocazione in deposito.

Purtroppo (o per fortuna a seconda dei punti di vista) il numero di opere di notevole interesse e pregio di cui disponiamo in Italia non permette di esporle sempre tutte al grande pubblico.

Possiamo forse cercare di consolarci pensando che quasi per ogni opera che nel nostro Paese viene conservata in deposito, lontana dagli sguardi dei più, all’estero (in alcuni Paesi e contesti) si costruirebbe un museo dedicato. Noi possiamo permetterci di fare una selezione e andare a valorizzare solo il top del top.

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