Soppalchi: normative, costi, tipologie e idee utili

Ultima modifica 28/09/2020

Chi di noi non ha pensato almeno una volta che il soppalco potesse essere la soluzione giusta per creare quello spazietto in più che tanto farebbe comodo? Di soppalchi ne esistono di diversi tipi: abitabile o no, semplice arredo o armadio con un piano sovrastante, in legno o metallo, rustico o industriale. In questo articolo vediamo quali sono le normative, i costi e le tipologie di soppalco per sfruttare al meglio lo spazio.

Ad ogni esigenza la sua soluzione, sempre nel rispetto delle regole, della sicurezza e, non da ultimo, dell’estetica. 

Soppalchi: Normative attuali per realizzarli

Eppure, la normativa non è né univoca né così semplice e si deve prestare attenzione a non compiere un abuso.

I parametri dimensionali dei sopplachi possono variare a seconda delle diverse leggi regionali, che a loro volta devono essere confrontate con i regolamenti edilizi e igienici comunali. 

Riferimento normativo nazionale per i soppalchi

Il riferimento normativo nazionale, che può essere modificato da regolamenti locali, è il DM del 5 luglio 1975 e s.m.i., che impone l’altezza di almeno 2,70 m sia sopra che sotto il solaio e di 2,40 m sotto il soppalco nel caso si tratti di bagni o corridoi o ripostigli.

Deroghe a questi vincoli nazionali possono essere previste in paesi di montagna sopra una certa altitudine, in alcuni centri storici o per via di concessioni in sanatoria.

La normativa regionale o comunale talvolta impone anche limiti alla porzione del locale che può essere soppalcata, alla superficie finestrata per garantire la corretta dose di luce ed aria, alla conformazione del solaio.

Soppalco definizione: cos’è veramente 

Il soppalco è una superficie creata all’interno di un ambiente più grande, a cui accedere tramite un elemento di collegamento verticale e separato dal piano sottostante attraverso una struttura orizzontale intermedia.

Una superficie ulteriore insomma, di cui disporre per vivere o semplicemente per riporre oggetti.

Parliamo di un ambiente aggiuntivo a tutti gli effetti, che deve avere le caratteristiche di salubrità ed abitabilità previste dalle norme. 

Soppalchi abitabili o non abitabili: quando e perchè 

Esistono soppalchi abitabili e non abitabili, a seconda delle caratteristiche.

Parliamo di soppalco abitabile quando una struttura fissa ed inamovibile (se non con demolizione) determina un ambiente aggiuntivo, che deve quindi rispettare tutte le caratteristiche di una qualunque altra camera.

È una cubatura vera e propria che richiede progetti architettonici e strutturali per autorizzarne la costruzione.

Soppalco in città

Soprattutto in città, è difficile che tutti gli spazi non siano già sapientemente sfruttati all’epoca di costruzione del palazzo, a meno che non si tratti di dimore storiche che per loro natura hanno di solito i soffitti molto alti. 

Palchettoni – sopplachi non abitabili: cosa sono

Chiamati anche palchettoni, i soppalchi non abitabili sono quei vani di altezza inferiore a 1,50 m (a meno di deroghe locali) destinati alla conservazione di oggetti, di solito previsti nei bagni o nei corridoi.

L’altezza dell’ambiente sottostante deve essere quella ammessa dalla normativa vigente, mentre non si può eccedere il metro e cinquanta di altezza utile interna, a meno di varianti locali, per non rischiare che il soppalco diventi potenzialmente abitabile.

Se ci si avvicina all’idea di un controsoffitto (palchettone in legno o ferro o cartongesso rinforzato) non sono necessari autorizzazioni strutturali.

Soppalchi: costi

Quanto costa realizzare un soppalco? Possiamo considerare una spesa dai 100 ai 400 euro al mq, anche se molto dipende dal materiale in cui lo si vuole costruire.

Occhio agli arredi: devono essere leggeri per non sovraccaricare non solo il soppalco, ma l’ambiente che lo ospita che spesso non è stata strutturalmente progettata per reggere quell’ulteriore carico.

Soppalco industriale: le ultime tendenze 

Lo stile industriale nasce a metà anni ’50 a New York, grazie all’esigenza di recuperare e riusare spazi dismessi. Magazzini, ex laboratori e vecchi garage vengono convertiti in case o locali commerciali, attraverso arredi e materiali restaurati.

Un classico ambiente in stile industriale è solitamente un grande ambiente open space, in cui condotte d’areazione a vista, pavimenti in microcemento o comunque in materiale continuo e senza fughe, grandi finestre e, non per ultimo, un piano soppalcato donano all’ambiente un sapore di urban design.

Quando realizzare un soppalco e dove

Un ambiente in più è sempre utile, ma attenzione ai requisiti tecnici e normativi sopra descritti. Un esperto in materia saprà orientarvi e consigliarti per ottimizzare esigenze e requisiti. 

Non dimentichiamo che i soppalchi aumentano il valore dell’unità immobiliare, essendo superfici ulteriori sia abitabili che non. 

Un’altra soluzione per avere un soppalco è l’arredo stesso, spesso progettato su misura. Pensiamo ai letti a castello o a quei mobili che hanno sotto una postazione studio / lavoro e sopra il letto. Per configurarsi come arredo deve essere però smontabile, di dimensioni modeste e completamente indipendente dall’ambiente.

Tipologie di soppalchi 

Dopo le semplificazioni, o complicazioni normative che dir si voglia, possiamo sbizzarrirci con l’estetica.

Soppalco in legno: caldo e accogliente 

Un materiale naturale che porta con sè tutti i benefici bio: un occhio all’ambiente che non guasta mai ed uno al riciclo in un mondo che troppo spesso dimentica quanto sia importante la conservazione di sé stesso.

Molti i vantaggi anche dal punto di vista realizzativo a partire dalla velocità di montaggio ed istallazione, dal costo (circa 100 euro/mq) e dall’ecletticità del materiale. Da apprezzare anche la flessibilità del legno che determina un buon dialogo strutturale con il sistema costruttivo dell’ambiente che ospita il soppalco. 

Soppalco in acciaio: più costoso del legno 

Acciaio o ferro sono una valida alternativa al legno. Adatti agli amanti dello stile industriale, sono materiali versatili anche se più costosi rispetto al legno. I solai metallici mantengono caratteristiche come la leggerezza (importante visto che vai a sovracaricare la struttura preesistente) e la facilità di montaggio (anche attraverso l’uso di elementi prefabbricati, prodotti in fabbrica e montati in loco). Spesso il ferro o l’acciaio vengono accostati a finiture in legno per evitare la rumorosità di quando si cammina su una superficie metallica.

Il ferro è adatto in un contesto abitativo, sia come scelta di stile per dare carattere alla casa, sia perché grazie alla sua elasticità, ben si adatta al dialogo con le preesistenze.

La sfumatura cromatica del metallo potrà contribuire ad ingentilire la presenza del soppalco metallico. Scegliendo un RAL (codici di colore) particolare, il soppalco colorato potrebbe diventare l’elemento cardine dell’intero appartamento.

Soppalco in vetro e ferro : la soluzione moderna

Per un effetto più moderno, un ottimo alleato è il vetro, da utilizzare per le chiusure verticali e i parapetti posati su una struttura comunque in ferro. Da tenere a mente due parametri: la sicurezza e la pulizia. Per quanto riguarda la prima è utile optare per un vetro stratificato. Per intenderci quello che, rompendosi, non cade a terra in mille pezzi, ma resta in sede con il così detto effetto ragnatela.

Pulizia dei soppalchi in vetro

La pulizia invece è una nota dolente. Sulle superfici di vetro si nota ogni alone e se il vetro risulta troppo alto, nel caso di pareti chiuse verso il vuoto sottostante, la manutenzione giornaliera diviene complessa.

Il costo di sicuro più elevato rispetto ad altri materiali è un elemento da considerare. 

Soppalco in muratura: un’opera edile vera e propria 

Il soppalco in muratura è invece un’opera edile vera e propria. L’elevata stabilità di questo sistema costruttivo determina il poter considerare l’ambiente come una vera e propria camera, con l’obbligo però di effettuare una serie di verifiche preventive di natura strutturale ed architettonica.

Un soppalco per ogni ambiente…

Voglia di soppalco? Proviamo a decidere dove metterlo.

Soppalchi per openspace 

Indispensabile in un open space dall’atmosfera urban. Un loft senza un soppalco rischia di perdere il suo fascino industriale. Metallico, impreziosito da pochi arredi attentamente selezionati, forse con un piccolo goccio di vintage è la carta vincente per un’officina dell’abitare.

Nei loft, solitamente, nel soppalco si trova la camera da letto, ambiente che richiede anche meno luce.

Soppalchi per monolocale

Necessario in un monolocale che ha voglia di assumere un carattere deciso, strizzando l’occhio alla comodità di quei mq in più.

Un soppalco micro può essere adatto ad ospitare un letto o una postazione di lavoro. In entrambi i casi basterebbe lo spazio necessario ad ospitare un elemento di arredo ed il relativo spazio d’uso.

Per avere un idea, una mini camera che ospiti solo il letto matrimoniale deve avere dimensioni minime di 3,00 m x 2,60 m. 

Soppalco per cucina o soggiorno 

 In cucina per sognare una colazione ad alta quota. Non si può pensare di mettere gli elettromestici in un soppalco (saremmo costretti ad acrobazie funambolesche sulla scala, con in mano piatti fumanti e pentoloni), ma ritagliarsi uno spazio romantico e riservato per leggere il giornale del mattino, davanti ad un caffè fumante, perché no? Un’alternativa è la dispensa. Un palchettone in cui riporre cibi da conservare in maniera ordinata, magari con un po’ di estro tanto da poter essere lasciati a vista.

In soggiorno il soppalco è spesso riservato alla conservazione di libri. Una libreria a mezz’aria dove poter scegliere il compagno dei momenti di relax.

Soppalco in camera da letto

Soprattutto durante il triste lockdown che abbiamo vissuto, chi di noi non ha sognato un angolino solitario in cui godere di un po’ di introspezione? La camera da letto è il posto giusto per concedersi un rifugio solitario in cui studiare o lavorare. 

E per il cambio stagione? Perché no? Fossimo ginnici anche la cabina armadio, purchè sia grande abbastanza da contenere il guardaroba o cabina armadio di una donna.

Idee soppalco in bagno e corridoio

Il bagno e corridoio sono perfetti per essere soppalcati. La normativa vigente permette altezze utili di 2,40 m, quindi più basse rispetto ai 2,70 m degli altri ambienti. Questo consente di avere soppalchi più alti, a parità di altezza interpiano. Una soluzione anche abbastanza economica, soprattutto se non abitabile, per riporre l’immensità di oggetti in cui proviamo a soffocare le nostre case.

Che dire del soppalco in garage o cantina?

In cantina o garage per nascondere quelle cose che non entrano nelle nostre abitazioni e che, molto probabilmente, prima o poi andranno nei rifiuti. Essendo garage e cantine ai piani terra, possiamo osare un po’ di più sia con il peso della struttura che degli oggetti che vi riponiamo sopra. Attrezzatura per lo sci o per il mare, giochi che i bambini non usano più e ricordi vari troveranno lì la giusta collocazione.

Idee per arredare un soppalco in stile…

Presa la decisione di realizzare un soppalco, non bisogna incappare nell’errore di renderlo estraneo dall’ambiente che lo ospita.

Rustico e country

E allora via al soppalco rustico – country nelle case di campagna che regala quell’alone fiabesco agli ambienti. 

Il legno al naturale la fa da padrone, spesso accostato alla pietra, che ricorda l’atmosfera inglese e del Nord America. Cura del dettaglio e decorazioni sono un must dello stile. Il bianco è il colore che più si accosta ai materiali naturali per donare una nuance romantica al tutto, ma si può osare anche un verde salvia o al più le tonalità dei colori della terra. Via dunque a specchiere, vecchi comò e quadri antichi. Perchè no, su Maisons du Monde puoi trovare tantissimi accessori sfiziosi.

Classico

Qui si apre un mondo: rococcò, barocco, imperiale. In un’abitazione classica, di solito, si hanno a disposizione soffitti molto alti che consentono comodi soppalchi. Da non lesinare specchi con cornici dorate e lampadari di cristallo. Unica raccomandazione: non esagerare. Gli ambienti classici sono sì spaziosi in genere, ma l’arredo non deve essere soffocate o si rischierebbe l’effetto confusione. Banditi i colori accesi, si naviga sulla scala del beige.

Moderno e contemporaneo

Un’abitazione minimal e un po’ ingegnosa richiede invece un impianto moderno o contemporaneo. Il soppalco diviene dunque discreto, perfettamente integrato con il resto della casa. Il filone scandinavo ci impone il bianco, ma si può anche volgere lo sguardo a colori fluo o comunque accesi. Si prediligono spazi vivibili, in cui gli spazi in cui ci si può muovere sono superiori a quelli occupati da arredi. Lo stile moderno e contemporaneo è particolarmente adatto quando si hanno dimensioni contenute, perché l’esaltazione della luminosità e il fattore minimalista danno l’impressione di spazi d’usi maggiori.

Altri stili: nordico, boho, shabby

Si passa dallo stile nordico dove tutto si gioca sul contrasto tra il bianco e il nero, spesso accostati ai pavimenti in legno (talvolta di colore bianco) ed a forme tondeggianti, fino al più recente arredamento shabby chic che punta sulla rivisitazione dei mobili della nonna con sfumature tenui. Se invece si è estrosi ed amanti del mondo e delle culture più esotiche o lontane, ben vi si addice un gusto hippy o etnico. Frange, tappeti e cuscini faranno dei vostri spazi un luogo di evasione per evadere dalla quotidianità.

Ad ognuno il suo soppalco..

Un viaggio nel mondo dei soppalchi nel tentativo di “allargare” le nostre case, in cui è sempre meglio farsi accompagnare da un esperto, soprattutto per sopperire ai possibili svantaggi di un ambiente che potrebbe risultare scarsamente illuminato ed areato, oltre che difficilmente accessibile. 

Un elemento che deve miscelarsi con gli spazi esistenti, favorendo il dialogo strutturale, visivo e funzionale tra il vecchio ed il nuovo.

Giulia Villani – archietto e giornalista

Contatti:

giuliavillani@studioguerra.eu
tel. 3356091378 

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