Ultima modifica 15/01/2020
Seconda casa, per molti italiani un sogno, per altri una realtà, che però cambia e si evolve nel tempo. Oggi la seconda casa non è più solo destinata alle vacanze e neppure considerata un mero investimento, ma sempre più spesso gli italiani la fanno diventare un’importante e in alcuni casi primaria, fonte di reddito.
Quasi metà degli italiani che possiedono una seconda casa la affittano ottenendo un’importante integrazione del loro reddito. A rivelarlo un report di HomeAway (piattaforma internazionale di prenotazione di case vacanze) e i dati raccolti ed elaborati da Savills Research.
Il report ha preso forma attraverso la somministrazione di un sondaggio ad un campione di 7.800 proprietari di immobili, non solo in Italia, ma anche in Regno Unito, Spagna, Canada, Francia, Olanda, Portogallo, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Brasile.
Secondo quanto emerge dal sondaggio, il 35% degli italiani considera l’affitto della loro seconda casa la principale fonte secondaria di reddito in grado spesso di incidere per oltre il 20% sul proprio reddito annuale.
Nel 1990 il 25% di chi comprava casa lo faceva per viverci, nel 2019 questa percentuale è scesa al 7%. Il cambiamento è dovuto all’esplosione degli affitti brevi. Tra il 1990 e il 2019 la percentuale di chi ha acquistato un immobile proprio per affittarlo ai turisti è cresciuta dall’8% al 40%.
Interessante anche il fatto che circa il 33% di chi acquista una seconda casa non accende un mutuo per farlo, percentuale che sale ulteriormente in altri paesi, come la Francia, dove arriva al 55%.
Affittare la propria seconda casa permette di avere una rendita elevata e decisamente molto utile a cui gli italiani non intendono rinunciare (nonostante tasse e spese), l’83% dei proprietari infatti, intende continuare a mettere in affitto la propria seconda casa anche nei prossimi 5 anni. Tendenza comune anche in altri paesi, sia in Europa che nel resto del mondo.
Lorenzo Renzulli
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