Hai mai sentito parlare della scuola di Barbizon? In questo articolo ti spiego le origini di questo movimento artistico, la definizione precisa e gli artisti principali. Ti parlo inoltre delle opere più famose e le mostre della scuola Barbizon nel mondo. Pronto per un riassunto completo e interessante? Iniziamo!
Indice
Definizione e origine
Con la definizione scuola di Barbizon o pittori Barbisonniers si identifica un gruppo di artisti, o meglio una corrente artistica, collegata alla località di Barbizon in Francia, non lontana dalla foresta di Fontainebleau.
Questo luogo è stato un importante punto di ritrovo di artisti principalmente nel periodo compreso tra il 1830 e il 1870 e ha raccolto esponenti del realismo particolarmente inclini ad esprimersi in un’arte raffinata e fortemente ispirata dal romanticismo, in genere prodotta “En plein air”.
Senza dubbio i diversi artisti avevano differenti sensibilità e approcci, alcuni idealizzavano il paesaggio naturale elevando la natura al massimo, altri ricercavano invece un’autenticità e un’ispirazione sincera, molti vivevano uno stato di umiltà di fronte alla bellezza disarmante e alle infinite suggestioni offerte dagli elementi naturali.
Artisti famosi della scuola di Barbizon
Tra gli artisti che maggiormente influenzarono la scuola di Barbizon c’è senza dubbio John Constable che, a partire dalla sua prima esposizione al Salon di Parigi nel 1824, si impose come un maestro del paesaggio, con le sue scene rurali caratterizzate da un forte realismo.
Jonh Constable e altri artisti
Dal 1848 in poi accanto a Constable e spesso facendo riferimento proprio alle sue idee, arrivarono altri artisti a Barbizon, tra questi, Jean-François Millet che introdusse per primo nei suoi paesaggi la raffigurazione di personaggi, in genere di umile estrazione. Altro nome di rilievo è quello di Jean-Baptiste Camille Corot, che insieme a Théodore Rousseau e a Charles-François Daubigny, sono tra i capofila della scuola. Altri esponenti della scuola di Barbizon che non vanno dimenticati sono poi Jules Dupré, Hippolyte Camille Delpy (che fu allievo di Daubigny), Narcisse Virgilio Díaz de la Peña, Pierre Thuillier, Henri Biva, Alexandre Defaux, Henri Harpignies, Félix Ziem, Constant Troyon, Jules Jacques Veyrassat, Adolphe Appian, R. Mason, Albert Charpin, Charles Olivier de Penne, Alexandre DeFaux, François-Louis Français e Ferdinand Chaigneau.
Le mostre della Scuola di Barbizon
Oggi le mostre sono il principale strumento usato dagli artisti per farsi conoscere e far apprezzare la propria arte, nell’Ottocento le cose non erano molto diverse. La più grande mostra dei pittori della scuola di Barbizon fu organizzata nel 1848 in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi. In quell’esposizione Paul Durand-Ruel espose ben trecento paesaggi dei pittori della Scuola che all’epoca però non si chiamava così, visto che il termine “The Barbizon school” venne coniato dal saggista scozzese David Croal Thomson in un suo libro uscito solo nel 1890.
Scuola di Barbizon e impressionismo
Cosa facevano i pittori della scuola di Barbizon quando non dipingevano, che tipo di esperienze, sogni e aspirazioni condividevano, come passavano il loro tempo e a cosa ambivano? La compagnia di pittori si stabilì in uno spartano albergo e dedicò gran parte del tempo osservando campi, prati in fiore, foreste e paludi, dipingevano armenti e greggi con la massima attenzione all’analisi dei contrasti di luce, si dedicavano in modo metodico allo studio di rami e foglie, ad approfondire le variazioni cromatiche del sottobosco, ecc.

A Barbizon arrivavano pittori che volevano perfezionarsi nella realizzazione di paesaggi realistici e lo facevano da vari paesi dell’Europa. Non solo a Barbizon arrivarono anche alcuni dei più grandi protagonisti dell’Impressionismo, come Monet, anche lui in cerca di ispirazione.
Nei primi del Novecento, l’influenza della scuola si fece sentire anche in America, dove nacque la cosiddetta scuola americana di Barbizon, che vide tra i suoi più noti esponenti Thomas Eakins, Childe Hassam, Winslow Homer, Henry Tanner, Wilson Irvine, George Inness.
La Scuola di Barbizon, tra arte e naturalismo
Non solo i pittori della Scuola di Barbizon amavano ritrarre la natura, ma la rispettavano ed apprezzavano autenticamente, tanto che alla scuola non sono riconosciuti solo meriti artistici, ma anche un importante ruolo nella protezione e conservazione della natura. Nel 1848, ad esempio, la scuola si attivò per la creazione della “Riserva artistica della selva di Fontainebleau” voluta espressamente dai Barbisonniers, allo scopo di preservarla da un progetto di disboscamento. Quella fu la prima “area protetta” della storia e cento anni dopo, nel 1948 fu scelta non a caso come luogo della fondazione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Leggi anche: La guida completa sull’arte contemporanea
Scuola di Barbizon: opere famose
I pittori della Scuola di Barbizon furono numerosi e veramente molto prolifici, non è facile quindi selezionarne un ristretto numero di opere, ma senza dubbio alcune sono molto celebri, anche tra chi non è un esperto d’arte, visto che compaiono in moltissimi manuali, in uso anche a scuola.



Scuola di Barbizon riassunto
Online si possono trovare molti materiali e riassunti sulla Scuola di Barbizon, per affrontare esami e interrogazioni. In genere infatti a scuola non è raro affrontare la storia della Scuola di Barbizon e analizzarne alcune delle opere più celebri, come quelle di Corot.Camille Corot assieme a Théodore Rousseau sono tra i nomi più noti e studiati e online si possono trovare pagine web e pdf con biografie, opere e molte informazioni utili per gli studenti.

Collezionare Arte Contemporanea
Collezionare arte contemporanea può essere una buona idea? È facile iniziare? Quanto bisogna spendere e questo potrà rivelarsi nel tempo un buon investimento?
L’arte è prima di tutto un bene comune da tutelare e valorizzare al meglio, ma può anche essere un bene molto interessante sul quale investire con soddisfazione il proprio denaro. Non parliamo per forza di gr…
Lorenzo Renzulli

Cosa ne pensi?