Pinacoteca vaticana

La Pinacoteca Vaticana fa parte dei Musei Vaticani. Venne inaugurata il 27 ottobre 1932 nell’edificio costruito dall’architetto Luca Beltrami, appositamente per ospitare proprio la pinacoteca, per volere dell’allora Papa Pio XI.

Il biglietto di ingresso ai Musei Vaticani dà diritto alla visita dei Musei Vaticani (compresa la Pinacoteca) e Cappella Sistina per il solo giorno di emissione e consente di visitare, entro i 5 giorni successivi (compreso il giorno di emissione), il Museo Storico e l’Appartamento Nobile del Palazzo Apostolico Lateranense in Piazza S. Giovanni in Laterano.

Ogni ultima domenica del mese, dalle 9:00 alle 14:00, l’ingresso ai Musei Vaticani e di conseguenza anche alla Pinacoteca è gratuito. Il biglietto gratis da diritto agli stessi accessi di quello normale, che per il resto del mese ha un costo di 15 euro per l’intero, 8 euro per il ridotto, 4 euro per le scolaresche. Sono possibili sovrapprezzi per diritti di prevendita e acquisti online.

La storia della Pinacoteca vaticana

Pinacoteca Vaticana
Pinacoteca vaticana

Il palazzo che oggi ospita la Pinacoteca Vaticana sorse in una parte del Giardino Quadrato, isolato e circondato completamente da viali, in un luogo ritenuto idoneo grazie all’ottima presenza della luce in grado di valorizzare il valore estetico delle opere in esse contenute.

Prima della pinacoteca le opere d’arte venivano spesso spostate tra i vari palazzi apostolici poiché non avevano una sede espositiva fissa e in grado di valorizzarle al meglio.

La costruzione della Pinacoteca servì anche a risolvere questo problema. Pio VI riuscì a creare una prestigiosa raccolta di 118 dipinti intorno al 1790, ma questa ebbe vita breve poiché, in seguito al Trattato di Tolentino del 1797, alcuni dei maggiori capolavori furono trasferiti a Parigi.

La Pinacoteca di moderna concezione, intesa come esposizione aperta al pubblico, nacque solo dopo la caduta di Napoleone, precisamente nel 1817, cui seguì la restituzione di alcune opere secondo le direttive definite dal Congresso di Vienna.

Grazie a numerose tra donazioni e acquisizioni la collezione della Pinacoteca Vaticana continuò a crescere nel corso degli anni, arrivando ai volumi attuali, ovvero circa 460 dipinti, esposti nelle diciotto sale secondo un ordine cronologico.

Ci sono le opere definite come “Primitive” (XII-XIII secolo) fino a quelle del XIX secolo. La collezione di dipinti può vantare capolavori di alcuni dei maggiori artisti italiani, come Giotto, Raffaello, Leonardo da vinci, Caravaggio, ma anche illustri stranieri.

Pinacoteca Vaticana, la Sala di Giotto

Trittico Stefaneschi Giotto
Trittico Stefaneschi di Giotto

La Sala II della Pinacoteca Vaticana propone alcune importanti opere di Giotto e lavori del periodo giottesco e tardogotico. In questa Sala è esposto uno dei maggiori capolavori conservati nella Pinacoteca Vaticana, il Trittico Stefaneschi, opera di Giotto e degli allievi, proveniente dall’antica basilica di San Pietro.

Commissionato dal cardinale Jacopo Stefaneschi nel 1320 circa per l’altare maggiore, il polittico si compone di tre scomparti e una predella dipinta su entrambi i lati.

Tra le altre opere di pregio e interesse, sono presenti anche il Redentore benedicente, dipinto dalle ridotte dimensioni, ma dal grande valore, attribuito a Simone Martini, artista senese della prima metà del Trecento considerato uno dei maggiori innovatori dell’arte tardo medievale.

Opere presenti in sala:

  • Bernardo Daddi – Madnna del Magnificat
  • Gentile da Fabriano – Storie di San Nicola di Bari, quattro pannelli dalla predella del Polittico Quaratesi (1425); Annunciazione, 1423-1425 circa
  • Giotto di Bondone – Trittico Stefaneschi
  • Giovanni di Paolo – Compianto su Cristo morto
  • Giovanni di Paolo – Orazione di Cristo nell’orto
  • Giovanni di Paolo – Annunciazione, tavola di biccherna
  • Pietro Lorenzetti – Cristo davanti a Pilato
  • Simone Martini – Redentore benedicente
  • Olivuccio di Ciccarello – Opere di misericordia (sei tavole)
  • Lorenzo Monaco – Fatti della vita di San Benedetto
  • Lorenzo Monaco – Sant’Antonio Abate incontra l’eremita Paolo
  • Niccolò di Tommaso – Santa Brigida di Svezia e la visione della Natività
  • Sano di Pietro – Natività e annuncio ai pastori
  • Sano di Pietro – Fuga in Egitto
  • Sassetta – Visione di San Tommaso d’Aquino
  • Sassetta – Madonna dell’Umiltà

Pinacoteca Vaticana, la Sala di Beato Angelico

Storie di San Nicola di Bari Beato Angelico Pinacoteca Vaticana
Storie di San Nicola di Bari – Beato Angelico Pinacoteca Vaticana

La Sala III della Pinacoteca Vaticana raccoglie opere di maestri come Filippo Lippi, Beato Angelico e Benozzo Gozzoli.

Di Filippo Lippi si può ammirare un grande trittico con l’Incoronazione della Vergine (o Incoronazione Marsuppini) ultimato intorno al 1460 per la cappella di San Bernardo nel convento delle monache Olivetane ad Arezzo.

Al Beato Angelico sono attribuite le Storie di San Nicola di Bari, scomparti della predella di un grande trittico eseguito nel 1437 circa per la cappella di San Niccolò nella chiesa perugina di San Domenico e oggi custodito in buona parte a Perugia, presso la splendida Galleria Nazionale dell’Umbria.

I due pannelli del gruppo, conservati in Vaticano, riproducono l’uno la Nascita e la Vocazione del Santo e il Dono alle tre fanciulle povere, l’altro San Nicola che incontra il messo imperiale.

Opere presenti in sala:

  • Beato Angelico – Storie di san Nicola di Bari
  • Beato Angelico – Madonna col Bambino fra i santi Domenico e Caterina d’Alessandria
  • Beato Angelico – Stimmate di san Francesco
  • Benozzo Gozzoli – Madonna della Cintola
  • Filippo Lippi e aiuti – Incoronazione Marsuppini
  • Masolino da Panicale – Transito della Vergine dalla predella della Pala Colonna
  • Masolino da Panicale – Crocifissione dalla predella della Pala Colonna

Pinacoteca Vaticana, la Sala di Perugino

Pala dei Decemviri Perugino
Pala dei Decemviri – Perugino

La Sala VII della Pinacoteca Vaticana ospita ottimi esempi di scuola umbra, tra i quali si fanno notare e apprezzare in particolare dei bei dipinti legati a nomi di importanti come il Pinturicchio e il Perugino.

Questi autori, fondamentali per la storia dell’arte italiana, creavano opere eseguite in prevalenza a tempera su tela o su tavola.

Al Pinturicchio si riconduce l’Incoronazione della Vergine, pala d’altare del 1503, realizzata a tempera in collaborazione con Giovan Battista Caporali per il convento di Santa Maria dei Minori Osservanti a Umbertide.

Alla mano del Perugino si deve invece la Pala dei Decemviri del 1496, commissionata dai Decemviri di Perugia per l’altare della cappella del Palazzo dei Priori e composta, in origine, di una cimasa con il Cristo in pietà, oggi custodita presso la Galleria Nazionale dell’Umbria.

Opere presenti in sala:

  • Cola dell’Amatrice – Assunzione della Vergine e i santi Lorenzo, Benedetto, Maria Maddalena e Scolastica
  • Pastura – Madonna della cintola; Messa di san Gregorio; San Gerolamo penitente
  • Pietro Perugino – Pala dei Decemviri
  • Pietro Perugino – San Benedetto, Santa Flavia e San Placido, dal Polittico di San Pietro eseguito per la chiesa benedettina riformata di San Pietro a Perugia tra il 1496 ed il 1500
  • Pietro Perugino – Resurrezione di San Francesco al Prato
  • Pinturicchio e Giovan Battista Caporali – Incoronazione della Vergine
  • Giovanni Santi – San Girolamo in trono
  • Lo Spagna (Giovanni di Pietro) – Madonna del latte tra Maria Maddalena e sant’Antonio da Padova
  • Lo Spagna (Giovanni di Pietro) – Natività e arrivo dei Re Magi (Madonna della Spineta)

Pinacoteca Vaticana, la Sala di Raffaello

Madonna di Foligno Raffaello
Madonna di Foligno – Raffaello

La Sala VIII della Pinacoteca Vaticana è nota per la cosiddetta Madonna di Foligno (1511-12) di Raffaello Sanzio.

In una splendida cornice di arazzi, collocati alle pareti e realizzati sui cartoni disegnati dall’artista e dalla sua scuola, la Sala espone al centro tre pale d’altare eseguite a tempera su tavola dal maestro urbinate: la Pala degli Oddi del 1503 circa, proveniente dalla cappella della famiglia Oddi nella chiesa di San Francesco al Prato a Perugia, la citata Madonna di Foligno del 1511 circa, così ribattezzata dopo il suo trasferimento dalla chiesa dell’Aracoeli a Roma nella chiesa del monastero di Sant’Anna delle Contesse di Foligno e la Trasfigurazione del 1520, nella quale si vedono il Cristo trasfigurato fra Mosè, Elia, Pietro, Giovanni e Giacomo.

Opere presenti in sala:

  • Raffaello Sanzio – Pala degli Oddi;
  • Predella con Annunciazione, Adorazione dei Magi, Presentazione di Gesù al Tempio;
  • Raffaello Sanzio – Fede; Carità; Speranza (predella della Pala Baglioni);
  • Raffaello Sanzio – Madonna di Foligno;
  • Raffaello Sanzio – Trasfigurazione;
  • Arazzi della Bottega di Pieter van Aelst (Bruxelles), da Raffaello Sanzio;
  • Arazzi per la Cappella Sistina: Pesca miracolosa, Consegna delle chiavi, Punizione di Elima, Guarigione dello storpio, Predica di San Paolo, Lapidazione di santo Stefano, Conversione di Saulo, Fregio delle Ore, Fregio delle Stagioni;
  • Arazzi di Manifattura fiamminga – Ultima Cena;
  • Manifattura fiamminga (Bruxelles) – Fregio con stemma di Clemente VII;
  • Manifattura fiamminga (Bruxelles) – Fregio con stemma di Clemente VII;

Pinacoteca Vaticana, la Sala di Leonardo

San Gerolamo di Leonardo da Vinci Pinacoteca Vaticana
San Gerolamo di Leonardo da Vinci – Pinacoteca Vaticana

La Sala IX della Pinacoteca Vaticana è nota come Sala di Leonardo, si tratta di una stanza dalle dimensioni contenute, ma che raccoglie capolavori assolutamente fondamentali, come opere di Leonardo da Vinci, Correggio, Bellini e altri Maestri del Cinquecento.

A Giovanni Bellini si deve il Compianto sul Cristo morto con i Santi Giuseppe di Arimatea, Nicodemo e Maria Maddalena, parte di una pala eseguita nel 1474 circa per l’altare maggiore della chiesa di San Francesco a Pesaro e oggi conservata presso il Museo Civico.

Di Antonio Allegri, meglio noto come il Correggio c’è una tela raffigurante il Creatore sull’iride fra angeli o Cristo in gloria, parte dello smembrato Trittico dell’Umanità, anche detto Trittico della Misericordia, dipinto dall’Allegri intorno al 1520 circa.

Il quadro più noto e ammirato della sala è il San Gerolamo di Leonardo da Vinci, olio su tavola del tardo quattrocentesco ricondotto al primo periodo fiorentino del famoso artista. Nel dipinto il Santo è raffigurato in ginocchio con la testa reclinata su un lato in segno di mortificazione; ai suoi piedi si può notare un famelico leone e sullo sfondo è riconoscibile la facciata della chiesa fiorentina di Santa Maria Novella.

Opere presenti in sala:

  • Antonio Allegri detto il Correggio – Creatore sull’iride fra angeli dal Trittico dell’Umanità;
  • Giovanni Bellini – Pietà della Pala di Pesaro;
  • Bernardino de’ Conti – Ritratto di Francesco II Sforza;
  • Leonardo da Vinci – San Gerolamo;
  • Polidoro da Caravaggio – Andata al Calvario;

Pinacoteca Vaticana, la Sala della scuola di Raffaello e della pittura veneta

Madonna dei Frari Tiziano Pinacoteca Vaticana
Madonna dei Frari di Tiziano – Pinacoteca Vaticana

Sala X contiene opere di Tiziano Vecellio e della pittura veneta del Cinquecento. Vi sono esposti oli su tela e su tavola di grande qualità, come il Ritratto del Doge Niccolò Marcello realizzato da Tiziano nel 1542 circa, arrivato dalla Collezione Aldovrandi di Bologna e la Madonna col Bambino e santi del 1535 circa, più conosciuta come “Madonna dei Frari” per la sua provenienza dall’oratorio di San Niccolò della Lattuga in Campo dei Frari a Venezia.

Ci sono in questa Sala anche due opere del Veronese provenienti dalla Collezione Pio di Savoia: l’Allegoria delle Arti Liberali, particolarissima tela dalla forma ottagonale (probabile decorazione di un soffitto) realizzata intorno al 1551 e la Visione di Sant’Elena del 1580 circa, quadro dedicato alla sogno-visione della Santa che la leggenda vuole abbia portato al ritrovamento della vera Croce.

Interessante, in fine, anche il San Giorgio che uccide il drago, dipinto da Paris Bordon e commissionato per l’altare maggiore della parrocchiale di San Francesco di Noale (in provincia di Venezia), verso il 1525.

Opere presenti in sala:

  • Paris Bordon – San Giorgio che uccide il drago;
  • Garofalo – Apparizione della Vergine ad Augusto e alla Sibilla;
  • Garofalo – Sacra Famiglia con santa Caterina;
  • Giulio Romano e Giovan Francesco Penni – Incoronazione della Vergine (detta Madonna di Monteluce);
  • Moretto da Brescia – Madonna col Bambino e i santi Girolamo e Bartolomeo (detta Madonna della Pera);
  • Tiziano Vecellio – Madonna di San Niccolò dei Frari;
  • Tiziano Vecellio – Ritratto del doge Niccolò Marcello;
  • Paolo Veronese – Allegoria delle Arti Liberali;
  • Paolo Veronese – Visione di Sant’Elena;

Pinacoteca Vaticana, la Sala di Caravaggio

Caravaggio - Deposizione dalla croce
Caravaggio – Deposizione dalla croce

La Sala XII della Pinacoteca Vaticana propone (tra le altre) opere di Caravaggio e Guido Reni, come la Crocifissione di San Pietro.

La Sala ha una particolare forma ottagonale e conserva importanti dipinti del primo periodo barocco. Tra le opere presenti c’è il Martirio di sant’Erasmo di Nicolas Poussin, pala realizzata nel 1629 per l’altare del transetto destro della basilica di San Pietro in Vaticano; la Comunione di San Gerolamo del Domenichino, olio su tela eseguito per la Congregazione di San Gerolamo della Carità dell’omonima chiesa in via Monserrato a Roma.

Opere presenti in sala:

  • Caravaggio – Deposizione dalla croce;
  • Domenichino – Comunione di san Girolamo;
  • Guercino – Santa Maria Maddalena penitente;
  • Guercino – Incredulità di San Tommaso;
  • Nicolas Poussin – Martirio di Sant’Erasmo;
  • Guido Reni – Crocifissione di San Pietro;
  • Guido Reni – Madonna col Bambino e i Santi Tommaso e Girolamo (detta Pala Olivieri);
  • Guido Reni – San Matteo e l’angelo;
  • Andrea Sacchi – Visione di San Romualdo;
  • Andrea Sacchi – Messa di San Gregorio;
  • Jean Valentin – Martirio dei Santi Processo e Martiniano;

Come e quando visitare la Pinacoteca Vaticana

Come per tutti i musei con un’offerta di contenuti così vasta, si consiglia di partire da casa con in mente un percorso tematico ben preciso, muoversi a caso tra le sale della Pinacoteca potrebbe far perdere tempo e capolavori, che meritano attenzione.

Senza dubbio può valere la pena tornare più volte a visitarla, dedicandosi ogni volta ad un periodo o un autore ben precisi.

Il Palazzo della Pinacoteca Vaticana è stato appositamente costruito nel Giardino Quadrato, uno spazio tranquillo e con un’ottima luce, utile ad esaltare naturalmente le opere d’arte. Raggiungere questo luogo è facile da praticamente qualsiasi angolo di Roma, anche con i mezzi pubblici o con un taxi. Le fermate più vicine, a circa 5-10 minuti a piedi dalla Pinacoteca, sono “Ottaviano” e “Largo Trionfale”. Per giorni e orari di apertura sarà sempre bene informarsi a dovere, prima di programmare ogni spostamento.

Lorenzo Renzulli

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