Oggi il nudo è stato in molti contesti ampiamente sdoganato, almeno rispetto al passato, ma vedere immagini di persone nude nelle opere d’arte non è certo una novità, questo avviene praticamente da sempre, in vari modi e per varie ragioni, non ultimo con diversi significati.
La storia del cosiddetto nudo artistico è davvero lunga, articolata e complessa, vediamone assieme alcuni momenti salienti, che possono risultare piuttosto interessanti per capirne un po’ di più.
Indice
Quando è nato il nudo artistico
Alcune delle prime raffigurazioni preistoriche sono di persone o di divinità antropomorfe, in genere nude. Un po’ perché effettivamente in epoche molto remote spesso non si indossavano veri e propri vestiti, un po’ perché rappresentarli con strumenti e tecniche approssimative era complesso e un po’ perché i primi uomini non si vergognavano della nudità.
Essere nudi o mostrare nell’arte o altrove, corpi senza abiti, iniziò ad essere percepito come qualcosa di problematico, sporco o peccaminoso, solo con la diffusione delle più note religioni.
Una delle più antiche e note statue di nudo è la Venere di Fels che risale a ben 35.000 anni prima di Cristo. Un’epoca di cui sappiamo poco.
Spesso non ci si pensa, ma la cosiddetta preistoria è durata molto di più della storia che studiamo a scuola. Del nostro passato più remoto, sappiamo davvero poco, visto che non si costruivano monumenti destinati a durate millenni e non si usava la scrittura per tramandare conoscenza.
Nudo artistico: periodi
Nei diversi periodi il nudo è stato visto in modo differente. Per l’arte antica il nudo era normale, nessuno si scandalizzava. Nell’arte moderna sono iniziati i problemi, si guardava molto alla classicità, ma la morale cattolica ha in alcuni casi spinto sulla censura. In epoca contemporanea siamo spesso bombardati da nudi, ma che quasi mai sono artistici nel senso stretto del termine.
Un corpo ha sempre una sua bellezza, una sua poetica, ma in molti casi viene svilito e banalizzato, ad esempio a fini commerciali.
Oggi la definizione di nudo artistico ha una precisa accezione, che vuole in qualche modo elevare un’immagine che ritrae, o riproduce, un corpo senza vestiti.
Per differenziarsi da foto con finalità erotiche, pornografiche o magari immagini di bassa qualità e prive di valore (magari proprio volgari), si parla di nudo artistico. In realtà capire se e quando un nudo sia artistico o meno, potrebbe far discutere linguisti e filosofi davvero a lungo e probabilmente alla fine non ne verrebbero a capo.
Più che parlare di nudo artistico, parliamo quindi di nudo nell’arte o meglio nella storia dell’arte, così da cercare di sintetizzare come artisti, pubblico e di recente anche critica, si siano nel tempo posti davanti ad opere in cui comparivano, per le più diverse ragioni, una o più persone nude.
Nudo artistico maschile
Parlando di nudo artistico oggi probabilmente i più penseranno al nudo femminile, ma non è sempre stato così.
Probabilmente, come abbiamo visto, alcuni dei primi esempi di nudo nella storia dell’arte (fin dalla preistoria) riguardavano figure femminili, ma ci sono stati anche momenti nella storia e nella cultura in cui il nudo maschile era considerato e accettato di più, per ragioni estetiche, culturali e sociali.
Tra i nudi maschili più popolari possiamo citare ad esempio i famosi Bronzi di Riace, statue di bronzo di provenienza greca databili al 450 a.C e arrivate a noi in uno straordinario stato di conservazione.
Possiamo contare poi su una grande quantità di statue antiche, greche e romane (ma non solo) che ritraggono sia figure maschili che femminili, senza abiti, spesso divinità, ma anche persone “comuni” (atleti, eroi, ecc.) e in molti casi c’è una predominanza proprio di nudi maschili.
In epoche più recenti (e per certi versi ancora oggi), il nudo maschile è stato invece meno accettato di quello femminile. Questo è un esempio molto semplice di come la sensibilità e la cosiddetta opinione pubblica, possa cambiare, anche di parecchio, nelle diverse epoche.
Nudo artistico femminile
Il corpo della donna è ormai da secoli terreno di scontro, troppo spesso viene oggettivizzato. In un corpo nudo, maschile o femminile che sia, non c’è nulla di male, ma è innegabile che spesso il ruolo della donna e del suo corpo, divenuto quasi un trofeo da esibire, venga svilito a fini comunicativi o peggio esclusivamente commerciali.
Mettere una bella ragazza, opportunamente svestita, in copertina fa vendere più copie o almeno questo è quello che molti giorni hanno creduto per troppo tempo. Il nudo, per queste ragioni, non sempre, manco a dirlo, è stato artistico, anzi spesso è stato qualcosa di molto povero o addirittura volgare.
Il nudo femminile però può essere portatore di messaggi importanti, ad esempio può servire ad esplorare tematiche come quella della maternità o delle diverse stagioni della vita, alla quale l’arte, in differenti epoche, ha spesso guardato con notevole interesse e con esiti memorabili.
La censura del nudo nella storia dell’arte
Se si parla di nudità è quasi impossibile non parlare anche di censura. Oggi spesso si ha a che fare con la censura sui Social Network, che un po’ per questioni legate alle loro policy e al fatto che parte della loro utenza è molto giovane e magari anche minorenne, un po’ per un innegabile bigottismo, non accettano, almeno in teoria, immagini di nudo. Il problema, se così lo vogliamo definire, è che spesso i controlli sono affidati a strumenti automatici o semi-automatici, basati su intelligenza artificiale, che non sempre riesce a riconoscere correttamente il contenuto di un’immagine, distinguendo ad esempio tra una foto pornografica o una riproduzione di un quadro rinascimentale.
L’intelligenza artificiale può essere addestrata a riconoscere specifiche parti del corpo, ma difficilmente diventerà infallibile in questo, almeno nel breve periodo.
Ad ogni modo, come oggi spesso ci troviamo ad avere a che fare con la censura sui social o su altri media, anche in passato gli artisti, che per secoli sono stati gli unici creatori di immagini, hanno dovuto, in qualche modo, confrontarsi con chi, spesso esercitando un notevole potere e controllo, non apprezzava e in molti casi proprio non accettava, che il corpo nudo fosse visibile, magari sul muro di un palazzo o ancor peggio, all’interno di una chiesa.
Alcuni esempi ben noti e definibili come clamorosi, se parliamo di opere d’arte “censurate” sono le braghe applicate da Daniele da Volterra ai personaggi de Il Giudizio Universale, dopo la morte di Michelangelo nel 1564.
Analogo il caso della cacciata dei progenitori dall’Eden, dipinta da Masaccio per la Cappella Brancacci nel 1425, fu censurata con foglie di fico nel 1642, che furono poi rimosse nel 1988.
Artisti e opere famose con nudi
Spesso non ci pensiamo, visto che giustamente andiamo oltre questo aspetto, ma molte delle più belle e famose opere d’arte sono dei nudi.
Pensiamo ad esempio al David di Michelangelo, icona di Firenze e un po’ di tutto il Rinascimento toscano, ad opere come la Primavera di Botticelli e andando rapidamente avanti nel tempo alla (ad esempio) Maja desnuda di Goya.
Ecco una piccola lista di opere famosissime, con soggetti nudi:
- David di Michelangelo Buonarroti;
- Nascita di Venere di Sandro Botticelli;
- Venere e Cupido di Diego Velázquez;
- L’Origine del mondo di Gustave Courbet;
- La danza di Henri Matisse;
Il nudo artistico nella fotografia
Dalla fine del Settecento e ancor di più dall’Ottocento in poi, la fotografia si è ritagliato un crescente spazio e interesse, fino ad arrivare alla nostra contemporaneità, dove ha ampiamente superato la pittura nella produzione delle immagini.
Oggi è molto più comune produrre e fruire di immagini fotografiche piuttosto che di dipinti. Molto di quanto si poteva e può dire sulla pittura è, almeno per quanto riguarda i contenuti, applicabile comunque anche alla fotografia.
I nudi artistici in fotografia sono un soggetto comune, spesso molto glamour, usato ampiamente da moda, pubblicità e in tanti altri settori, per veicolare bellezza, sensualità ed altro, o semplicemente per attirare l’attenzione.
Tra le pubblicazioni che possono dare un ottimo esempio di nudo artistico nella fotografia d’arte o di moda, ci sono senza dubbio i calendari.
Il calendario Pirelli è probabilmente il più famoso ed iconico dei calendari che spesso sono noti per ospitare foto di nudo artistico. La tiratura di questo calendario è molto limitata, infatti non viene venduto, ma viene regalato ad un numero ristretto di clienti importanti della Pirelli e ad alcuni VIP. Si tratta anche per questo, come è facile immaginare, di un prodotto particolare, che sfugge alle più comuni leggi di mercato e che è caratterizzato da immagini spesso molto curate, eleganti e che sono a pieno titolo dei nudi artistici.
Lorenzo Renzulli

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