Quello noto come Art Nouveau è stato un particolare movimento artistico, conosciuto da noi in Italia anche come Stile Liberty, floreale o dell’arte nuova.
Buona parte della produzione dell’Art Nouveau s’è concentrata tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento e sa farsi apprezzare ancora oggi da numerosi estimatori, in praticamente ogni parte del mondo.
Questo stile è molto particolare e riconoscibile ed è ancora oggi in grado di ispirare come pochi, settori differenti, dall’arte alla pubblicità, passando per l’artigianato. Per molti versi potremmo dire che l’esperienza art nouveau non è ancora conclusa o che, quantomeno, si muove nei confini di un gusto ancora attuale, intrigante e per molti versi seducente.
Molti conoscono i manifesti e i quadri in questo stile, ma l’art nouveau ha gettato più di molti altri movimenti, un solido ponte tra arte e artigianato e ha pertanto influenzato fortemente le cosiddette arti applicate. Tra i pezzi liberty più numerosi e apprezzati, non a caso ci sono vasi e lampade, ma anche mobili dalle linee sinuose e molto originali. Proprio sui mobili art nouveau ci andremo ora a concentrare.
Indice
I mobili del movimento Arts and Crafts
Il movimento Arts and Crafts (Arti e Mestieri) ha prodotto mobili non ancora pienamente art nouveau, ma che li hanno inevitabilmente ispirati, non solo a livello di design, ma più in generale per l’approccio filosofico.
William Morris fu uno dei protagonisti di questo movimento, sostenendo che arte e produzione, ad esempio di mobili, dovevano lavorare insieme.
Per Morris e per il movimento Arts and Crafts affinché la qualità della vita non fosse rappresentata solo dal possesso di oggetti, ma anche dal proprio senso estetico, bisognava ripensare il rapporto tra arte e produzione.
Morris per questo si contrapponeva con forza alla produzione in serie e alle conseguenze della rivoluzione industriale, incoraggiando invece la rinascita dell’artigianato classico e tradizionale.
Per lui e per il suo movimento gli artigiani erano da considerarsi come artisti a tutti gli effetti, l’arte manuale o applicata doveva godere della stessa dignità della pittura o della scultura.
Nel 1861 Morris fondò l’azienda Morris, Marshall, Faulkner & Co. I cui caratteristici motivi ornamentali sono tuttora un riconoscibile e apprezzabile marchio di fabbrica della Sanderson and Sons and Liberty di Londra.
I mobili art nouveau di Louis Majorelle

Louis Majorelle fu un designer ed ebanista francese, tra i massimi esponenti dell’art nouveau, che realizzò splendidi mobili in questo stile, oggi ricercatissimi da antiquari e appassionati di questo periodo.
Fu uno dei più importanti esponenti della Scuola di Nancy, che venne fondata da Émile Gallé (celebre per i suoi vasi) sul finire del XIX secolo.
I suoi tavoli, sedie, comodini e letti sono ricercati e amatissimi da collezionisti di ogni parte del mondo, per il loro design unico e che potremmo definire senza tempo.
Mobili come questi sembrano usciti da un sogno, da una favola o da una dimensione parallela. Nonostante abbiano uno stile ben definito e precisamente collocato cronologicamente, non solo sembrano attuali, ma per certi versi proiettati verso un possibile futuro. Si potrebbe pensare siano molto distanti dal minimalismo tipico degli arredi contemporanei, ma nonostante effettivamente lo siano, non appaiono come qualcosa di datato e superato, questa è la magia della grande qualità artigianale, che va oltre mode e tendenze, spesso passeggere.
I mobili art nouveau di Carlo Bugatti

Carlo Bugatti è stato un ebanista e designer, noto anche per essere stato il padre di Ettore Bugatti, fondatore dell’omonima e famosissima fabbrica di automobili.
Carlo nacque a Milano nel 1856 e raggiunse la maturità negli anni giusti per progettare e realizzare splendidi mobili art noveau.
Le sue creazioni si distinguono ancor a oggi per l’elevata qualità dei materiali utilizzati, le linee molto originali e i rimandi orientaleggianti, in particolare moreschi. Nel 1890 Bugatti aprì un laboratorio a Parigi, che contribuì notevolmente a dargli visibilità e fama internazionale.
Il suo successo ebbe però inizio con l’Esposizione Italiana di Londra del 1888, dove ottenne il Gran diploma d’Onore, riconoscimento consolidato poi, nei fatti, anche con la fama che ottenne in occasione di altre esposizioni, in primis quella Universale di Parigi del 1900 e quella di Torino del 1902.
Nel 1935 Carlo Bugatti decide di trasferirsi in Alsazia, dove nel mentre il figlio Ettore, aveva aperto la famosa fabbrica di automobili. Proprio in Alsazia morì poi nell’aprile del 1940. Oggi le sue opere più significative sono conservate in numerosi musei come ad esempio, il Museo d’Orsay a Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York e il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco di Milano.
Carlo Bugatti è il perfetto esempio di un talentuoso designer italiano, oggi più conosciuto e apprezzato all’estero che in patria.
Anni d’oro dell’Art Nouveau e sua imposizione globale
L’arte nuova è stata forse la prima e più celebre figlia dell’Arts and Crafts, nata a Parigi nel 1895 quando il mercante tedesco Samuel Bing aprì il suo negozio chiamato appunto: Art Nouveau.
Nel negozio si potevano trovare mobili e oggetti caratterizzati da uno stile decorativo nuovo, basato molto su linee ondulate e sinuose (dette anche colpi di frusta) che si incontrano e si intrecciano armoniosamente. Il tutto dava notevole eleganza e gradevolezza, risultando molto decorativo.
Da quel momento si diffuse piuttosto rapidamente, in tutta Europa, questo nuovo movimento artistico e filosofico, che si andò ad inserire nel periodo detto della “Belle Époque” ovvero quello compreso tra l’ultimo ventennio dell’800 e l’inizio della prima guerra mondiale.
Un momento assolutamente fondamentale per la diffusione dell’Art Nouveau e per i mobili in questo stile fu l’Esposizione di Parigi del 1900, fu in questo momento che lo stile raggiunse probabilmente il suo apogeo. Secondo alcuni invece l’esplosione vera e propria ci fu due anni dopo, con l’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna di Torino.
Senza dubbio nel capoluogo piemontese ebbro notevole risalto i progetti di designer provenienti dai maggiori paesi europei, tra i quali quelli per oggetti e mobili dei famosi magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty, mecca degli arredi art noveau.
Lorenzo Renzulli

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