Ultima modifica 11/11/2020
Negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede le stufe a pellet, ma quali sono le ragioni di questo crescente successo e come funzionano queste stufe?
Tra i punti di forza di questa soluzione ci sono senza dubbio variabili economiche, ma non solo, il pellet piace per molte ragioni diverse, vediamo quindi di capirle e approfondirle meglio.
Indice
Cos’è una stufa a pellet? definizione (cos’è il pellet)
Il Pellet è un combustibile ottenuto dal legno, spesso da scarti di legno che vengono pressati in piccoli cilindri, in cenere di qualche centimetro di lunghezza. Si tratta di un biocombustibile addensato prodotto da biomassa polverizzata e pressata, con o senza aggiunta di eventuali additivi.
Esistono norme europee che determinano come può essere prodotto il pellet e ad esempio con quale legno. In particolare si possono usare legno vergine, direttamente proveniente da boschi (ad esempio di abeti, larici o pini), residui della lavorazione del legno, o legno da recupero. Non si può invece usare il legno che provenga dalla demolizione di edifici, così come neppure quello che sia stato trattato termicamente, in qualche modo.
Il pellet, semplicemente è legno pressato, non ha bisogno di sostanze chimiche esterne e potenzialmente dannose. La lignina presente nel legno lo rende un combustibile dall’elevato rendimento. Grazie alla pressatura ha un rendimento doppio, a parità di volume, rispetto al legno.
Tipologie e materiali stufe a pellet
Esistono diverse tipologie di stufe a pellet.
Stufe a pellet idro
Le stufe a pellet idro sono in genere quelle maggiormente apprezzate, in particolare da chi possiede una caldaia e/o un impianto di riscaldamento con i tradizionali termosifoni. Le stufe idro permettono infatti di scaldare l’acqua e si possono collegare ad impianti esistenti, senza grossi lavori.
Stufe a pellet canalizzate – ad aria
Le stufe a pellet canalizzate sono un’altra grande famiglia, si tratta di stufe a pellet ad aria, che tramite apposite canalizzazioni possono portare l’aria calda prodotta nei vari ambienti domestici e scaldarli. Scaldano senza difficoltà fino a 100mq.
Stufe a pelle senza canna fumaria
Interessanti sono poi anche le stufe a pellet senza canna fumaria, che sono dotate di un tubo di scarico che permette di farle funzionare nel rispetto delle norme, senza la presenza di una canna fumaria tradizionale.
Potenza e consumi stufa a pellet
Il pellet è utilizzato come combustibile per stufe moderne ed efficienti. Le stufe a pellet rappresentano una significativa evoluzione sia sul piano tecnologico, che anche ecologico, energetico e di gestione dell’impianto di riscaldamento rispetto alle stufe tradizionali. I consumi di una stufa a pellet sono più contenuti ed è facile accorgersene leggendo le bollette.
Costi stufa a pellet
La stufa a pellet può far risparmiare molto sui consumi, ma quanto costa? Si parla spesso dei vantaggi economici ed ambientali di queste stufe, ma non si affronta altrettanto spesso il capitolo dei costi da sostenere inizialmente per dotarsi di questi strumenti e per installarli, adattandoli al proprio impianto e alle proprie esigenze. L’Italia è oggi il primo mercato europeo per il consumo di pellet, con oltre 3 milioni di tonnellate all’anno e questo fa capire molto bene quanto interesse ci sia per il settore, che continua a crescere.
Chi vuole acquistare una stufa a pellet può trovare senza dubbio la più adatta al proprio budget, visto che i prezzi variano da poche centinaia a diverse migliaia di euro. Come mai così tanto? La spiegazione è facile esistono varie tipologie di stufe a pellet.
La differenza di prezzo non dipende solo dal brand, ma da dimensioni, design, potenza e tipologia. Farsi guidare nella scelta unicamente dal prezzo non è certo una cosa saggia, vediamo di fare qualche esempio e di riportare qualche cifra per chiarezza.
Si possono trovare stufe a pellet, molto basiche, a partire da circa 300 euro, la maggior parte dei modelli si attesta però su costi tra i 500 e i 1000 euro. Le più moderne e performanti possono aumentare ancora di prezzo e considerando anche l’installazione e il collegamento ad un impianto esistente o la creazione di un nuovo impianto, sarà bene stanziare un budget complessivo, per un impianto al top, di circa 2000 euro (stufa inclusa).
Quanto costa l’installazione di una stufa a pellet?
Al prezzo della stufa a pellet va come detto sommato quello della sua installazione. Questo non deve preoccupare troppo però, in genere le stufe a pellet si installano con una certa facilità e in tempi rapidi. Ci sono poi anche stufe che non necessitano di un collegamento alla canna fumaria.
L’installazione non pesa eccessivamente sul budget, ma sarà sempre importante non andare al risparmio e affidarsi solo a tecnici specializzati, in particolare se, ad esempio, si vorrà collegare la nuova stufa a pellet ad un vecchio impianto di riscaldamento.
Mediamente la posa di nuove tubazioni può partire da circa 100 euro, mentre per l’installazione di una stufa a pellet canalizzata si potranno spendere tra 1000 e 2000 euro, che scendono un po’ per le idrostufe.
Quanto consuma una stufa a pellet?
I consumi ridotti della stufa a pellet sono uno dei suoi punti di forza, ma quale consumi dobbiamo verosimilmente attenderci?
Una stufa a pellet canalizzata può avere un potere calorifico tra 5 e 15 kW. Con circa 1.500 kg di pellet si può produrre lo stesso calore ottenibile con 700 litri di gasolio o circa 70 metri cubi di metano. Oltre ad essere meno inquinante, il pellet può far risparmiare parecchi soldi. Il risparmio può essere di circa il 50% rispetto al gasolio e di un buon 25% rispetto al metano.
Prezzi stufa a pellet e modelli migliori del 2020
Tra le migliori stufe a pellet del 2020 troviamo:
Eva Calor Susy
Una stufa ad aria, con scarico laterale e posteriore. Questa stufa è realizzata in solido acciaio verniciato e ha un design molto semplice e lineare, che ben si adatta a diversi tipi di arredo.
Si tratta di una soluzione molto valida per il riscaldamento di case fino a 150 mq.
Ha un comodo termostato e anche un telecomando. Le sue dimensioni sono piuttsto contenute (23x63x103 cm) così come il suo peso (70 kg). La si può acquistare a partire da circa 800 euro.
Qlima Fiorina 74
Qlima Fiorina 74 è una stufa a pellet ad aria, in grado di riscaldare ambienti fino a 200 mq. Ha un design classico, misura 47x47x90 cm e pesa 81 kg. La si può programmare su base giornaliera o settimanale ed è dotata anche di sofisticati sensori per la sicurezza. Costa tra 600 e 700 euro.
Evacalor Rita
Evacalor Rita è una stufa a pellet compatta, con un design lineare e un rivestimento in alluminio nero. Può scaldare senza problemi tra i 180 e 200 metri cubi ed è dotata di timer e scarico posteriore.
Misura 43x50x91 cm e pesa poco più di 66 kg. La si può acquistare, in base al modello e alle finiture, tra gli 800 e i 1000 euro.
Nemaxx P6
La stufa/camino a pellet Nemaxx P6 è realizzata con materiali di elevata qualità, ha un termostato, sistemi di sicurezza, timer e un comodo telecomando.
Riesce a riscaldare in tempi rapidi fino a 120 mq e misura 46x77x55 cm con un peso di circa 90 kg. Consuma al massimo 1 Kg di pellet l’ora e ha un serbatoio che ne contiene 7 kg. Costa circa 700 euro.
Dove mettere la stufa a pellet?
Il posizionamento della stufa a pellet è molto importante e in tanti si chiedono dove sia meglio posizionarla, in particolare per case che si sviluppano su più livelli.
Si consiglia sempre di posizionare la stufa a pellet il più possibile vicina allo spazio che si desidera riscaldare, ma di evitare le camere da letto. I piani terra o quelli interrati costituiscono delle buone posizioni, di modo da sfruttare il naturale movimento dell’aria calda verso i piani superiori. Posizionando la stufa nel piano più basso si riusciranno a scaldare bene anche quelli superiori.
Quale pellet scegliere: qual è il migliore e perché
Le stufe a pellet si diffondono e aumenta come ovvio anche l’offerta di combustibile, ma attenzione a non farsi tentare troppo dai prezzi, non tutto il pellet è uguale, ecco in estrema sintesi qualche consiglio per individuare e scegliere quello di maggiore qualità.
Il pellet è un combustibile piuttosto economico, in particolare se lo paragoniamo al metano, al GPL o in generale ai derivati del petrolio. Il prezzo del pellet dipende tuttavia da numerosi fattori, tra questi l’essenza e la qualità del legno, oltre alla stagionalità e all’imballaggio. Acquistando dei sacchi di pellet grandi è possibile risparmiare cifre importanti (cosa da non sottovalutare).
Pellet di legno dolce
Le principali essenze di legno dolce usate per la produzione del pellet sono: abete bianco e rosso, larice, pioppo e pino marittimo. Queste essenze sono molto resinose, quindi bruciano con facilità, ma si consumano piuttosto in fretta, arrivando rapidamente ad alte temperature e rilasciando un residuo fisso intorno al 12%.
Pellet di legno duro
I legni più duri, come quelli di faggio, frassino, rovere, betulla, acero e castagno hanno un indice resinoso molto basso, sviluppano quindi un calore meno intenso, ma più costante nel tempo, durando più a lungo. Sono leggermente più difficili da accendere e da mandare in temperatura, ma possono essere una valida scelta, in base alle proprie esigenze e preferenze.
Come pulire una stufa a pellet e dove buttare la cenere
Per far funzionare a lungo la nostra stufa a pellet dovremo prendercene adeguatamente cura. La prima cosa a cui prestare attenzione se si parla di manutenzione ordinaria di una stufa a pellet è la sua pulizia.
Bisogna pulire le varie parti che compongono la stufa, il bruciatore, la parte interna e la canna fumaria (se presente). In base al modello di stufa, sarà bene procedere seguendo le istruzioni del manuale per lo smontaggio di eventuali elementi, come ad esempio piastre o alette.
Un buon consiglio è usare un aspirapolvere per rimuovere la cenere e tutte le impurità e i residui dalle varie parti della stufa. Le stufe più moderne hanno una modalità “pulizia” che sarà bene attivare periodicamente per effettuare una pulizia automatica. Di tanto in tanto sarà comunque necessario intervenire manualmente come spiegato prima.
Due consigli importanti per concludere, per prima cosa, se non siete sicuri di cosa state facendo, meglio affidarsi a degli esperti per una pulizia approfondita della propria stufa. Va fatto notare poi che un combustibile di qualità allunga la vita e migliora le performance della stufa, quindi non acquistate pellet troppo economico, potrebbe riservarvi brutte sorprese e richiedere una più frequente pulizia della stufa.
Infine, dove va buttata la cenere del pellet? Trattandosi di cenere di legno è considerata un rifiuto organico e pertanto va smaltita di conseguenza. Potete insomma gettarla nel cassone dell’umido organico.
Come funziona stufa a pellet senza canna fumaria?
Ci sono varie tipologie di stufe a pellet, tra queste anche quelle senza canna fumaria, ma come funzionano? Come abbiamo visto le stufe a pellet sono una soluzione ecosostenibile, con bassi consumi e costi contenuti rispetto ad altre soluzioni. Molti per questo le scelgono, ma se non si ha modo di installare una canna fumaria in casa si è costretti a rinunciare a questa soluzione? Assolutamente no, esistono le stufe a pellet senza canna fumaria.
Queste particolari stufe hanno uno scarico forzato a parete. Hanno il medesimo design, caratteristiche tecniche e resa di una stufa a pellet tradizionale e gestiscono i fumi nel pieno rispetto della normativa vigente, anche senza canna fumaria.
Questo tipo di stufe a pellet sono tra le più richieste, in quanto si possono installare senza problemi in appartamenti, anche in condominio, dove non si più installare una canna fumaria o collegarsi ad una esistente. Queste stufe non producono fumo e sono ottime anche in spazi molto limitati. Questa stufa non ha una tradizionale canna fumaria, ma necessita di un tubo di 8 cm con terminale a fungo, per lo scarico dei fumi nel rispetto della rormativa.
Come si installa una stufa a pellet?
Come faccio a capire di quale stufa a pellet ho bisogno per riscaldare bene la mia casa? Quale stufa scegliere e come e dove installarla? Queste sono alcune delle domande che più spesso ci si pone quando ci si avvicina al pellet. Senza dubbio, per avere delle risposte precise sarà bene affidarsi al consiglio degli esperti, come quelli che potremo trovare in un negozio specializzato. Per permettere risposte rapide e precise, dovremo comunicare poche, ma importanti informazioni, come le caratteristiche e la metratura della nostra casa, dove vorremmo posizionare la stufa, in base allo spazio a nostra disposizione, che tipo di impianto di riscaldamento abbiamo, ecc.
Una volta individuata la stufa a pellet più adatta si dovrà passare alla sua installazione. Anche in questo caso la cosa migliore sarà senza dubbio affidarsi a personale esperto. L’installazione di una stufa a pellet è generalmente rapida, anche se la si andrà ad integrare ad un impianto esistente, non richiederà grossi ed invasivi interventi in casa. Proprio questo è uno dei vantaggi che fanno passare sempre più persone al pellet.
Cos’è stufa a pellet Hydro?
Cos’è una stufa a pellet Hydro, in cosa differisce dalle altre? Le idrostufe o termostufe a pellet sono dispositivi alimentati a pellet che generano calore e possono essere collegate all’impianto idraulico. Non producono come le altre stufe a pellet, solo aria calda, ma scaldano l’acqua che poi viene fatta circolare nei termosifoni o eventualmente nell’impianto a pavimento.
Come collegare una stufa a pellet all’impianto di riscaldamento?
Tra i punti di forza delle stufe a pellet c’è senza dubbio la loro versatilità, si possono infatti collegare ad impianti di riscaldamento esistenti, senza grandi interventi e quindi in modo comodo e in molti casi a costi contenuti.
Una termostufa, o idrostufa, non produce aria calda come una tradizionale stufa a pellet, riscalda invece l’acqua che può quindi essere usata per dei tradizionali termosifoni.
Integrarla nel proprio impianto non è particolarmente complesso e neppure molto costoso, sarà però importante evitare il fai da te e rivolgersi esclusivamente ad esperti qualificati, che potranno garantire un risultato ottimale.
Sia per collegare la stufa a pellet a dei termosifoni o ad un riscaldamento a pavimento, serviranno dei componenti, in particolare un collettore e all’occorrenza uno scambiatore termico.
Quanto costa collegare la stufa a pellet ai termosifoni?
In molte case troviamo termosifoni collegati ad una caldaia elettrica o a gas, è possibile usare una stufa a pellet per scaldare l’acqua necessaria a questo tipo di riscaldamento? La risposta è affermativa e molti optano per questa soluzione, senza quindi rimuovere i propri termosifoni.
Se si parla di costi, così come di tempi per la realizzazione di questo tipo di intervento non è facile dare indicazioni precise, molto dipende come ovvio dalla metratura della casa, dalla posizione della stufa e dal numero di termosifoni, oltre che dalle altre caratteristiche dell’impianto.
Cos’è il puffer?
Se si vuole poi adattare un vecchio impianto, in modo che funzioni con una stufa a pellet, bisognerà acquistare un puffer, ovvero uno scambiatore termico, che in molti casi è oggi integrato nelle stufe di ultima generazione.
A conti fatti, anche se non è possibile indicare una cifra precisa, parliamo di un investimento che si potrà facilmente ammortizzare in pochi anni, attraverso il risparmio in bolletta.
Quali sono le migliori stufe Idro a pellet?
Definire quali siano le migliori stufe Idro a pellet non è facile, per prima cosa molto dipende da quali sono le esigenze di chi sceglie questo tipo di stufa.
Altra considerazione importante da fare è che questo settore è in costante evoluzione e i maggiori produttori, così come i brand emergenti propongono nuove termostufe e quindi quelle indicate oggi, potrebbero venire potenzialmente surclassate domani.
Fatte queste doverose premesse, ecco una breve lista di alcune delle migliori termostufe a pellet idro, attualmente disponibili sul mercato.
- Cadel Idro Prince³ 23 H2O;
- La Nordica Isidora Idro H20;
- Klover Class Hydra;
- Palazzetti Ecofire Mirella Idro 15;
- Qlima Donata 124 Idro;
- Eva calor Tosca 20;
- Ravelli HRV 160 Design;
- Thermorossi Dorica Idra 18;
Naturalmente per orientarsi in questa lista, o per valutare eventuali altre stufe a pellet sarà importante capire di che dispositivo si ha realmente bisogno, in particolare analizzando e mettendo a confronto le seguenti variabili: dimensioni, potenza, caratteristiche tecniche e funzionalità, sicurezza.
Come sostituire una stufa a pellet?
Una stufa a pellet può avere un vita molto lunga, in particolare come ovvio se è oggetto di corretta e periodica manutenzione. Se poi dovesse capitare che dopo anni di esercizio la stufa perdesse colpi, non è detto sia necessariamente venuto il momento di sostituirla in toto, potremmo limitarci ad intervenire sostituendo solo uno o più elementi. Se fosse proprio il momento di sostituire del tutto la stufa o la caldaia sarà sempre bene informarsi perché per questo tipo di interventi potrebbero essere previsti degli incentivi economici. Per la sostituzione di una stufa a pellet, così come per la sua manutenzione ordinaria, sarà pertanto sempre fondamentale affidarsi unicamente a personale esperto.
Vantaggi e svantaggi stufa a pellet
Abbiamo visto alcuni dei principali vantaggi offerti dalle stufe a pelle, ma queste stufe hanno anche degli svantaggi o comunque dei punti deboli, delle caratteristiche che potrebbero far orientare la scelta verso altre soluzioni?
Tra i punti di forza delle stufe a pellet, ci sono come abbiamo ampiamente visto, i ridotti consumi e la notevole efficienza. Inoltre le stufe a pellet sono facili da posizionare in casa ed estremamente personalizzabili anche da un punto di vista estetico.
Volendo proprio trovare dei possibili difetti, va prestata attenzione ai materiali, in particolare quelli usati per il rivestimento, non tutti infatti hanno la medesima capacità di accumulare calore e rilasciarlo gradualmente.
I rivestimenti migliori sono, da questo punto di vista, quelli in ceramica o maiolica, che però possono incidere sul costo della stufa. Un altro possibile svantaggio di queste stufe è che possono essere alimentate esclusivamente a pellet e che per assicurare il top delle prestazioni richiedono pellet di elevata qualità.
Esistono stufe combinate, in grado di bruciare pellet, ma anche legna, hanno però una manutenzione più complessa e in alcuni casi prestazioni inferiori a quelle che usano solo il pellet.
Stufe a pellet silenziose
Uno dei potenziali punti deboli delle stufe a pellet è la loro rumorosità. In genere chi vuole godersi un piacevole calore, tenendo sotto controllo le bollette, scendeva volentieri a compromessi su questo punto, ma è innegabile che la gran parte delle stufe a pellet sia più rumorosa, rispetto ad esempio a stufe a legna o caminetti, che hanno però prestazioni inferiori.
Oggi, alcune stufe di ultima generazione, permettono di godere dei vantaggi del pellet e di godersi il caldo in un ambinte silenzioso. Ci sono stufe con ventilazione escludibile (in tutto o in parte) e con modalità “comfort” o “silent” che assicurano massime prestazioni e notevole silenziosità.
Classe energetica stufe a pellet
Una caratteristica molto importante delle stufe a pellet è l’obbligo di etichettatura energetica per questi dispositivi. L’obbligo è stato introdotto ormai da qualche anno a livello europeo e serve a identificare prodotti efficienti e rispettosi di parametri oggettivi ed unitari a livello comunitario.
La classe di efficienza energetica cui appartiene una stufa a pellet è legata all’indice di efficienza energetica (EEI) calcolato sulla base delle prestazioni dell’apparecchio. Non bisogna commettere l’errore di pensare che la stufa a pellet sia sempre una scelta smart da un punto di vista energetico, dipende dalle caratteristiche della stessa. Come per le nostre case e per ogni apparecchio elettrico in esse contenuto, anche per le stufe a pellet la classificazione va da G ad A++.
Allora, hai altre domande? Scrivici nei commenti!
Lorenzo Renzulli
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