Nel panorama del design e dell’architettura del XX secolo, pochi nomi risuonano con la stessa forza e innovazione di Eileen Gray. Un’artista il cui lavoro ha attraversato i confini tra l’artigianato e l’architettura, Gray ha saputo combinare estetica e funzionalità in modi che continuano a ispirare generazioni di creativi. La sua carriera è un viaggio affascinante attraverso i cambiamenti culturali e artistici del suo tempo, segnato da relazioni personali intense e collaborazioni professionali fruttuose.
Indice
Chi era Eileen Gray?
Eileen Gray, nata Kathleen Eileen Moray Smith il 9 agosto 1878 a Enniscorthy, in Irlanda, è una delle figure più affascinanti e influenti del modernismo. La sua carriera straordinaria, segnata da un’incessante ricerca di perfezione e innovazione, ha attraversato diverse discipline, dal design alla pittura, dall’architettura all’artigianato. La sua vita privata, intrisa di amori e relazioni complesse, ha influenzato profondamente il suo lavoro, rendendolo unico e senza tempo.
Come si sviluppò la sua carriera artistica?
L’infanzia e la famiglia
Figlia di una famiglia aristocratica, Gray crebbe in un ambiente che favorì il suo talento artistico. Suo padre, un pittore dilettante, la incoraggiò a seguire le sue inclinazioni creative. La giovane Eileen sviluppò presto una passione per l’arte e la creazione, incoraggiata dalle possibilità che la sua educazione privilegiata le offriva.
Studi e primi amori a Parigi
Nel 1898, Gray si trasferì a Londra per studiare alla Slade School of Fine Art, dove si immerse nella pittura e nel disegno. Tuttavia, fu Parigi a diventare il vero fulcro della sua vita e carriera. Parigi, agli inizi del XX secolo, era un vivace centro culturale e artistico, popolato da artisti e intellettuali. Gray si iscrisse all’Académie Julian e all’Académie Colarossi, due delle scuole d’arte più prestigiose dell’epoca.
A Parigi, Gray iniziò anche a esplorare la sua identità e le sue relazioni personali. La sua vita privata fu caratterizzata da intense relazioni personali e professionali. Tra le sue relazioni più significative ci fu quella con Damia (Marie-Louise Damien), una delle cantanti e attrici più celebri della Parigi degli anni ’20. La loro relazione durò diversi anni e influenzò notevolmente la vita personale di Gray, anche se la designer preferì mantenere la sua vita privata al riparo dai riflettori pubblici.
L’incontro con Seizo Sugawara
La passione di Gray per l’arte della lacca giapponese la portò a lavorare con il maestro Seizo Sugawara, che le insegnò le tecniche complesse di questa antica arte. La lacca richiede umidità e condizioni prive di polvere, e Gray spesso lavorava nel bagno del suo appartamento parigino per ottenere i risultati desiderati. Le sue creazioni in lacca, che combinavano artigianato tradizionale e modernismo, attirarono rapidamente l’attenzione dell’avanguardia parigina. Le sue opere, come gli schermi decorativi e i mobili, erano apprezzate per la loro eleganza e innovazione.
“Il futuro proietta luce, il passato solo ombre,”
scrisse Gray, riflettendo la sua visione ottimistica e progressista del design.
Il successo al Salon des Artistes Décorateurs
Nel 1913, Gray espose i suoi lavori al Salon des Artistes Décorateurs, dove ricevette ampi consensi. Questo successo iniziale le permise di aprire la sua galleria, la Galerie Jean Désert, nel 1922. La galleria, situata in Rue du Faubourg Saint-Honoré, divenne un punto di riferimento per il design moderno, vendendo non solo le creazioni di Gray, ma anche opere di altri artisti contemporanei.
Le Opere di Design
La poltrona Bibendum
Un pezzo celebre di Eileen Gray è la sedia Bibendum, ispirata alla mascotte Michelin. Progettata nel 1926, questa sedia, con la sua forma audace e confortevole, divenne un’icona del design modernista. La sedia è caratterizzata da due grandi cuscini tubolari che formano lo schienale e i braccioli, offrendo un comfort senza precedenti e un aspetto distintivo. Gray voleva che la sedia fosse accogliente e visivamente sorprendente, incarnando lo spirito giocoso del modernismo.
La poltrona Non Conformist
Un altro dei suoi celebri progetti fu la poltrona Non Conformist, caratterizzata da un bracciolo solo da un lato, permettendo a chi vi si sedeva di girarsi facilmente. Questo design asimmetrico, creato nel 1926, era non solo estetico ma anche altamente funzionale, incarnando la filosofia di Eileen Gray di creare oggetti che rispondessero ai bisogni umani quotidiani.
Lo schermo a mattoni (Brick Screen)
Il Brick Screen è uno degli oggetti di design più innovativi di Gray. Realizzato con pannelli di lacca nera, questo schermo, progettato intorno al 1923, è composto da elementi rettangolari che possono essere configurati in vari modi per creare spazi divisori dinamici. La sua struttura flessibile e la finitura lucida lo rendono non solo un divisorio funzionale, ma anche un’opera d’arte.
Il divano Pirogue
Il divano Pirogue, progettato negli anni ’30, è un altro esempio della maestria di Eileen Gray. Questo pezzo, ispirato alle forme delle piroghe africane, combina elementi naturali con un design moderno. Il divano è caratterizzato da una struttura in legno curvato e un’imbottitura lussuosa, offrendo un comfort eccezionale e un’estetica distintiva.
La Transizione all’Architettura
La relazione con Jean Badovici
Il passaggio di Eileen Gray dall’arredamento all’architettura fu fortemente influenzato dalla sua relazione con Jean Badovici, un architetto e critico rumeno. Badovici non fu solo un collaboratore creativo ma anche un amante che influenzò profondamente la sua carriera. Il loro legame fu simbolizzato nel nome della villa che progettarono insieme: E-1027, dove le lettere e i numeri rappresentano le iniziali e le posizioni alfabetiche dei loro nomi.
La creazione della villa E-1027
La villa E-1027, situata sulla costa di Roquebrune-Cap-Martin, in Francia, è un capolavoro del modernismo, rappresentando un’armonia perfetta tra architettura e arredamento. Gray progettò ogni dettaglio della casa, dai mobili alle finestre, creando uno spazio che rispecchiava il suo approccio umanistico al design. La villa era caratterizzata da spazi flessibili e mobili multifunzionali, come il celebre tavolo regolabile E-1027, progettato per permettere di fare colazione a letto senza sporcare le lenzuola.
Il celebre tavolo regolabile E-1027
Il tavolo regolabile E-1027 è uno dei pezzi più iconici di Eileen Gray, simbolo della sua capacità di unire funzionalità e design elegante. Progettato nel 1927, il tavolo è diventato un classico del design modernista. La sua struttura, in tubolare di acciaio cromato con un piano in vetro, è regolabile in altezza, permettendo una versatilità senza precedenti per l’epoca. Questo design innovativo rifletteva la filosofia di Gray di creare mobili che si adattassero ai bisogni umani. Gray stessa spiegò: “Ho voluto un tavolo che potesse adattarsi a varie situazioni, un oggetto che fosse pratico e bello allo stesso tempo.”
La regolazione in altezza del tavolo lo rende ideale per molteplici usi, che vanno dal servire la colazione a letto al fungere da tavolino accanto a una sedia o un divano. Il tavolo, con il suo design minimale e le sue linee pulite, incarna la semplicità e la funzionalità che sono diventate sinonimo del lavoro di Gray.
Tempe à Pailla
Negli anni ’30, Gray progettò Tempe à Pailla, una casa vicino a Mentone, che rifletteva la stessa attenzione per i dettagli e l’adattabilità che aveva caratterizzato E-1027. Tempe à Pailla, il cui nome significa “Tempio della Paglia”, era una residenza più piccola ma altrettanto innovativa, progettata per essere facilmente trasportabile e adattabile alle esigenze del proprietario. Questa casa era dotata di mobili multifunzionali e di spazi flessibili, dimostrando ancora una volta l’approccio umanistico di Gray al design.
La casa Lou Pérou
Negli anni ’50, Gray progettò Lou Pérou, una casa vicino a Saint-Tropez. Questa residenza rifletteva l’evoluzione del suo stile verso un minimalismo più pronunciato, con un focus sulla luce naturale e sull’integrazione con l’ambiente circostante. Lou Pérou era un esempio di come Gray riuscisse a fondere modernismo e funzionalità in un contesto più naturale e rurale, dimostrando la sua capacità di adattare i suoi principi di design a diversi ambienti e necessità.
“L’architettura deve parlare del suo tempo e del suo luogo, ma aspirare all’eternità,” dichiarò Gray, sottolineando la sua convinzione che il buon design dovesse essere senza tempo e radicato nel contesto specifico.
Le Corbusier e la “Colonizzazione Pittorica” della Villa E-1027
L’intrusione di Le Corbusier
La villa E-1027 non solo attrasse l’attenzione dell’élite artistica, ma anche del famoso architetto Le Corbusier. Nonostante il rispetto per il lavoro di Gray, Le Corbusier violò l’integrità della villa dipingendo murales sulle sue pareti senza il suo permesso, un atto che molti interpretarono come un gesto di dominio e appropriazione. I murales, ispirati a Picasso, contenevano riferimenti espliciti alla sessualità non canonica di Gray, un’azione che lei percepì come vandalismo e svilente dei principi fondativi della casa.
Qual è stato il riconoscimento tardivo e l’eredità di Eileen Gray?
La riscoperta negli anni ’70
Nonostante il suo talento, Gray rimase relativamente sconosciuta per gran parte della sua vita. Fu solo negli anni ’70 che il suo lavoro iniziò a ricevere il riconoscimento che meritava, grazie a una retrospettiva organizzata dal Museum of Modern Art di New York e alla pubblicazione di libri e articoli su di lei. Oggi, le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo, e i suoi progetti continuano a ispirare generazioni di architetti e designer.
L’eredità duratura
Gray è ricordata non solo per le sue innovazioni tecniche, ma anche per la sua visione umanistica dell’architettura e del design. Il suo lavoro integra funzionalità e bellezza, dimostrando che il design può migliorare la qualità della vita.
Conclusione
La vita e il lavoro di Eileen Gray rappresentano un contributo inestimabile al movimento modernista. La sua capacità di fondere arte, design e architettura in modo armonioso ha creato opere che rimangono rilevanti e ammirate ancora oggi. Il suo impegno per la perfezione e la sua determinazione a sfidare le convenzioni continuano a ispirare e affascinare il mondo del design.
Gloria Gargano – founder Glamcasamagazine.it
Cosa ne pensi?