Banksy: identità, vita e opere di uno dei più noti artisti contemporanei

Banksy è un artista di Bristol, Regno Unito, considerato uno dei maggiori esponenti della street art. A rendere il suo personaggio particolarmente interessante c’è, oltre alla forza delle sue opere, il fatto che nessuno conosca la sua vera identità, anche se circolano varie ipotesi sulla stessa. Vediamo tutte le informazioni principali su Bansky, vita, opere e curiosità!

Il fatto che non si sappia chi sia, non è una cosa particolarmente strana, visto che essendo uno street artist opera ai margini della legge. Si tratta di uno dei pochi artisti di questo tipo ad essere divenuto famoso e acclamato nel mondo, esponendo in importanti gallerie e ad avere pezzi battuti per cifre astronomiche dalle principali case d’asta. Alcuni lo accusano infatti di essere ormai troppo commerciale, ma resta un attivista, decisamente impegnato, politicamente e non solo. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e/o polemico e riguardano vari argomenti sensibili, come la politica, la cultura e l’etica. Le immagini di Banksy fanno discutere e riflettere e proprio questo dovrebbe fare l’arte, in particolare l’ arte contemporanea e “di strada”.

Chi è Banksy?

Robert Del Naja

Come detto nessuno sa per certo chi sia Banksy, ma nel corso del tempo si sono fatte varie ipotesi sulla sua identità, alcune più sensate di altre. C’è chi pensa che in realtà Banksy non sia un singolo, ma un collettivo di artisti, personalmente non escludo questa idea.

Uno dei nomi che si fanno più spesso come possibile reale identità di Banksy è quello di Robert Del Naja fondatore del noto gruppo musicale inglese dei Massive Attack. Il musicista è stato uno street artist molto noto, con lo pseudonimo 3D, è anche lui di Bristol e Banksy l’ha più volte citato come fonte di ispirazione per le sue opere. Secondo quanto emerso da un’inchiesta del giornalista Craig Williams sarebbe proprio Del Naja a nascondersi dietro il nome d’arte Banksy, il cui vero nome pare peraltro essere proprio Rob (Robert, Robin, altro?).

Visto che pare che Rob sia il vero nome (o meglio il diminutivo) di Banksy, c’è un altro nome che viene spesso fatto da chi cerca di capire chi effettivamente sia lo street artist, quello di Robin Gunningham, artista britannico e studente (non a caso) della Bristol Cathedral Choir School. A far propendere per lui ci sarebbero alcuni video e anche una ricerca scientifica condotta dall’Università Queen Mary che ha incrociato gli spostamenti di Gunningham con la comparsa dei graffiti di Banksy.

Forse un giorno sapremo per certo chi è Banksy, ma per ora le sue opere dicono parecchio su di lui e sul suo pensiero e forse questo è più che sufficiente, almeno per gli amanti dell’arte.

Tra le sue citazioni più note c’è: “Non so perché le persone siano così entusiaste di rendere pubblici i dettagli della loro vita privata, dimenticano che l’invisibilità è un super potere.”

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Cosa rappresenta Banksy per il mondo (dell’arte e non solo)

La figura di Banksy è molto interessante sotto vari punti di vista. Si tratta di un personaggio discusso, amato, criticato, con molto spazio sui media, compresi quelli che di arte in genere non si occupano mai.

Per alcuni è un criminale, un imbratta muri. Per fortuna il numero di chi la vede così è in costante diminuzione, visto che è evidente come quelli di Banksy non siano scarabocchi, ma opere di valore, per le quali vengono spesso peraltro scelte location selezionate con una certa attenzione.

Per gli amanti della street art è una sorta di idolo, anche se in tanti ormai lo considerano troppo commerciale. Non gli perdonano di essere passato dai muri delle città alle gallerie d’arte e ai musei. In effetti trovare un equilibrio tra arte di strada, anonimato, illegalità e grande ribalta internazionale non è certo facile, anche questo rende molto interessante questo artista, senza dubbio un grande comunicatore, che non ci mette la faccia, ma lascia il sego.

Non parla, o meglio lo fa raramente, ma fa parlare tantissimo di lui. Banksy rappresenta un riferimento importante, un personaggio, ancor prima che un talentuoso artista, una figura che aiuta l’arte ad avere visibilità e che ha avvicinato tanti ad un nuovo stile di comunicazione, che viene dalla strada, ma ha saputo andare oltre, senza porsi limitazioni a prescindere.

Di che movimento artistico fa parte Banksy

La street art per certi versi è sempre esistita, ma per come la intendiamo oggi va fatta risalire alla New York degli anni 60-70 del Novecento.

Murales, graffiti, spray o stencil art, è declinabile in vari modi, ma senza dubbio è questo il “contenitore” entro cui si muove Banksy. Opere che appaiono spesso in una notte e che in molti casi sono destinate ad avere una vita breve, opere di denuncia: sociale, economica, politica. Banksy ha contribuito molto a rendere la street art interessante per una platea più ampia, compresi tanti collezionisti, in questo modo le opere sempre più spesso si sono spostate dal supporto murario e dalla clandestinità verso altri canali, più tradizionali, come quelli di quadri e stampe nelle gallerie. I graffitari duri e puri storcono il naso, ma Banksy con la visibilità che ha saputo guadagnarsi ha fatto a mio avviso più bene che male alla street art.

Opere d’arte famose di Banksy

Flower Thrower raffigura un manifestante a volto coperto mentre sta per lanciare un mazzo di fiori, per l aprima volta è apparso su un muro di Gerusalemme nel 2005, per poi essere usato e reinterpretato tante volte, come capita alle opere iconiche.

Bambina con il palloncino è tra le opere più iconiche di questo artista, fu realizzata su di un muro di South Bank a Londra, nel 2007. Nel 2018, durante un’asta da Sotheby’s, una copia dell’opera è stata venduta per 1,04 milioni di sterline. Non appena battuta l’asta è arrivata però la sorpresa. Si è infatti attivato un trituratore meccanico nascosto nella cornice che ha distrutto parzialmente l’opera. La nuova creazione è stata ribattezzata “Love is in the trash”.

Nel 2016 Banksy realizza nel campo profughi di Calais un murales che rappresenta Steve Jobs nei panni di un profugo, con un sacco in spalla e un vecchio Macintosh in mano.

Banksy del 2014, sulla facciata di un edificio in Hanover Place, a Bristol ha realizzato la sua versione della ragazza con l’orecchino di perla e l’ha poi aggiornata nella notte tra 21 e il 22 aprile 2020, aggiungendole una mascherina, rendendola così un’immagine iconica dei tempi della pandemia.

Painting for Saints (Game Changer) è un’opera del 2020 di Banksy che raffigura un bambino che gioca con la bambola di un’infermiera, dopo aver abbandonato in un cestino i più classici batman e spiderman. Un messaggio forte di come gli operatori sanitari al tempo del covid siano i nuovi eroi. Il disegno è stato donato dall’artista al Southampton General Hospital, nel sud dell’Inghilterra, accompagnato da una lettera di ringraziamento e successivamente battuto all’asta per una cifra record.

Game Changer

Banksy, opere e significato

I messaggi per Banksy sono importanti tanto quanto e anzi spesso più delle immagini che li veicolano, come nel caso dell’opera qui sotto, in realtà il fotogramma di un video con il quale l’artista a Venezia ha voluto portare l’attenzione del mondo sul tema delle grandi navi e della fragilità della città lagunare.

Banksy, sito ufficiale

Ci sono molti siti web dedicati a Banksy, tra questi molti che vendono sue opere o più spesso solo delle riproduzioni. Fare confusione è piuttosto facile. Il sito ufficiale di questo artista però esiste ed è raggiungibile al link: https://www.banksy.co.uk/. Senza dubbio si tratta di un ottimo canale per restare sempre aggiornati sulle sue ultime attività. Un altro ottimo modo per stare sempre sul pezzo e praticamente in tempo reale cosa combina in giro per il mondo Banksy è poi il suo profilo Instagram.

 

Opere in vendita di Banksy, quali sono e costi

Banksy è molto noto senza dubbio per l’alone di mistero che lo circonda, così come per la forza comunicativa delle sue opere, sempre fortemente legate all’attualità. È innegabile che un altro elemento che fa molto parlare di lui è il costo delle sue opere, che sono infatti in più occasioni arrivate a quotazioni veramente da record. Online si trovano con una certa facilità stampe e riproduzioni varie delle opere dell’artista, ma aggiudicarsi un suo originale non è facile, un possibile canale sono le aste che periodicamente vengono organizzate, ad esempio da Sotheby’s, ma per avere delle speranze bisogna avere in tasca qualche milioncino di sterline.

Keep it spotless

Keep it spotless del 2007 è stata venduta da Sotheby’s, New York nel 2008 per 1,870,000 dollari.

Girl with balloon del 2006 è stata venduta da Sotheby’s, Londra nel 2018 a 1,364,668 dollari.

Game Changer nel 2020 è stato messo in asta da Christie’s e venduto a 14,4 milioni di sterline, un record assoluto, complice il fatto che il ricavato è stato donato alla sanità inglese.

Su Amazon si trovano dipinti su tela di opere famose di Bansky eccone qui qualcuna interessante:

Mostre e gallerie con opere di Banksy

La Lazinc Sackville Gallery di Londra è stata tra le prime ad aprire le sue porte a Banksy e in generale alla street art che per molti anni era stata totalmente esclusa dai circuiti destinati ad opere considerate più vendibili, come i tradizionali quadri, disegni e stampe.

Oggi il supporto è sempre meno importante. Il tema della riproducibilità delle immagini è fondamentale. Non si compra il muro di un edificio, ma si può acquistare una riproduzione di un’opera iconica, che per la sua forza, la sua storia, il suo messaggio, può raggiungere quotazioni significative e a tratti sorprendenti. I galleristi l’hanno capito bene e per questo danno sempre più spazio alla street art, che da forma di espressione underground, spesso illegale e clandestina, s’è nel tempo elevata e ha attraversato in molti casi una transizione verso media riconosciuto e apprezzato da una vasta ed eterogenea platea. Questo non sempre piace e sta bene a tutti gli artisti di strada, ma nel bene e nel male è ormai un dato di fatto.

Mostra in corso: All About Banksy al Chiostro del Bramante, Roma, dal 5 maggio 2021 al 9 gennaio 2022. Grazie a circa duecentocinquanta opere provenienti da collezioni private, il Chiostro del Bramante presenta All About Banksy, una nuova mostra per scoprire tutto quel che si può sapere sull’artista sconosciuto più noto al mondo.

All About Banksy è una sorta di grande catalogo ragionato, da visitare, un percorso in cui scoprire opere realizzate dal 1999 fino al 2020, con sezioni tematiche sui lavori divenuti nel tempo delle vere e proprie icone e sui temi fondamentali per l’artista: i primi Black Books, i tanti rats (topi) e poi la politica, la religione, il potere, la guerra, i diritti dell’infanzia, i fenomeni migratori, i rifugiati, la società della sorveglianza, l’ambiente, l’ecologia e i riferimenti al consumismo (con i carrelli della spesa) e al mercato dell’arte.

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Lorenzo Renzulli

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3 Comments
  • franco
    Luglio 4, 2021

    se le opere di Banksy sono vendute, a chi vanno i soldi della vendita?

    • Lorenzo Renzulli
      Luglio 5, 2021

      Nelle case d’asta o nelle gallerie probabilmente qualcuno che conosce la sua identità c’è. Comunque restare anonimi senza dubbio presenta dei problemi, come quello della tutela del copyright. In alcuni casi poi per alcune vendite record di sue note opere il ricavato è andato in beneficenza.

  • Michael
    Maggio 17, 2022

    i am the only person in the world that know who is banksy

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